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il mercato al minimo storico è il momento degli acquisti

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I prezzi delle case al minimo storico il calo delle compravendite ha reso i proprietari, realmente intenzionati a vendere, più ragionevoli.
Ora è il momento di acquistare la ripresa del mattone è un fattore fisiologico, anche se la situazione attuale scoraggia gli investimenti, aspettare ancora potrebbe essere uno sbaglio, i più coraggiosi saranno premiati.

La crisi del mattone ha colpito anche il Centro delle grandi città

Il peggioramento delle aspettative relative al reddito delle famiglie, la difficoltà di accesso al credito e la crisi delle transazioni determineranno un'ulteriore deflazione dei prezzi delle abitazioni. l'anno in corso dovrebbe chiudersi con una contrazione di circa cinque punti percentuali, mentre nel 2014 la caduta si attesterà intorno al 4%. a dirlo è l'ufficio studi di nomisma, che vede non nella contrazione del valore delle case, quanto nella riattivazione dei mutui la chiave di svolta per rilanciare il mattone.
A determinare un'enorme difficoltà di accesso al credito è stata, da una parte, l'inasprirsi dei criteri di erogazione del credito, e, dall'altra, la crisi ecomica. a preconsuntivo del 2012, le erogazioni si sono attestate nell'ordine di 25,8 milioni di euro, con una flessione pari al 47,4% rispetto al 2011. l'inasprirsi dell'accesso al credito è collegato a una percezione maggiore delle prospettive di rischio di alcuni settori, tra cui c'è proprio quello immobiliare

Gli italiani attendono ma non rinunciano all'acquisto della casa consapevoli che quest'attacco e accanimento fiscale al mattone non può durare.

900.000 italiani vorrebbero comprare un immobile, ma quest'anno ci riusciranno solo in 480.000.
La stretta dei mutui intanto non accenna a diminuire


(Il Ghirlandaio) Roma, 7 dic. Gli italiani comprano sempre meno case. Anche perché è sempre più difficile ottenere un mutuo. In compenso nelle nostre città cresce la febbre da grattacielo: attualmente sono 13 i progetti realizzati o in corso d'opera per la costruzione di torri sopra i 100 metri di altezza.

Sono alcuni dei dati contenuti nel nuovo Atlante Censis, che fotografa la situazione socio-economica del nostro paese in molti suoi aspetti. Anche Censis rileva come la crisi immobiliare sia ancora in corso: a fine 2012 le compravendite saranno 485.000. Il parallelo con il 2006 – il picco del ciclo espansivo – è impietoso: allora questo dato si attestava a quota 870.000.

Se nel 2011 il 65% delle famiglie intenzionate ad acquistare hanno coronato il loro sogno, quest'anno ci + riuscito solo il 53,5%. Eppure gli italiani continuano a pensare alla casa come un investimento. Non a caso sono 907.000 le famiglie intenzionate ad acquistare un immobile. Qualcosa in meno rispetto al 2011 (quando erano 925.000) e un crollo rispetto agli 1,4 milioni del 2001. Ma è anche vero che, se queste famiglie avessero la possibilità di comprare, il mercato immobiliare potrebbe risollevarsi.



Investire nel mattone non è facile se le banche non concedono finanziamenti. Nel primo semestre 2012 – rileva il Censis – la contrazione è stata del 44% rispetto allo stesso periodo del 2011. Nel periodo 2008-2011 le banche hanno concesso il 20% di  mutui in meno. Da sottolineare come la casa sia soprattutto un affare per famiglie con due redditi e, in otto casi su dieci, già proprietari.

Prevale la richiesta di immobili nuovi o ristrutturati, in edifici multipiano, essendo minoritaria la domanda per le più costose case a schiera o individuali.

Ma se il mattone è in crisi, sono sempre di più le città che sognano un grattacielo. Nel 2012 il Censis ha contato 13 progetti di torri superiori ai 100 metri, già realizzati o in corso d'opera. Sono progetti voluti da grandi gruppi come Unicredit o Intesa Sanpaolo, ma anche enti locali come la Regione Piemonte, mentre la Lombardia ha già costruito la sua nuova sede.

A fronte di questo boom dei grattacieli, la grave situazione dell'edilizia scolastica. Il 30% delle scuole censite risale a prima del 1960 e il 44% è stato realizzato tra gli anni Sessanta e Settanta, quando i criteri antisismici erano molto meno stringenti di oggi. Si costruiscono sempre meno scuole: solo uno su quattro risale agli ultimi trenta anni.


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tempi di vendita

si sono allungati ulteriormente i tempi di vendita, accentuando il trend che aveva caratterizzato questo indicatore già nel corso del 2011. nel 2012 e nei primi mesi del 2013 si è avuto un ulteriore balzo in avanti, con incrementi nell'ordine dei 2 mesi per le abitazioni nuove, dei 2,5 mesi per quelle usate e dei 2,7 mesi per uffici, capannoni e box auto. i tempi di vendita si sono così attestati  tra i 9 mesi per le abitazioni nuove e i 13 mesi per i capannoni industriali. le aspettative dell'offerta si scontrano con le ridotte capacità di spesa del fronte domanda, tanto che chi è intenzionato a vendere lo deve fare praticando uno sconto elevato sul prezzo richiesto

 
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